Chi è LIBERATO, il misterioso musicista che fonde rap, trap e musica neomelodica di cui parlano tutti i media, italiani e non?Quasi 23k follower su Facebook, oltre 10k iscritti al suo canale YouTube dove i singoli Nove Maggio e Tu t’e scurdat’ ‘e me si aggirano sul milione di ascolti.
Sicuramente napoletano, scrive solo in dialetto, è tifoso del Napoli calcio e ha un debole per il CAPS LOCK.
Roberto Saviano scrive di lui con toni entusiastici: “In certi momenti ricorda i primi Almamegretta e in certi altri persino Antony and the Johnsons, ma è nuovo. Nuovo assai. Nuovo con dentro la tradizione della canzone napoletana: “teng’ ‘o core che nun po purta’ pacienza” e “so’ rimast’ sotto ‘a botta ‘mpressiunat”. Liberato sta piacendo perché è accogliente: lo ascolta chi ama l’hip hop, chi la trap, chi l’indie, chi ascolta i neomelodici”. E aggiunge:
“Ha tracciato un nuovo confine alla musica. Benvenuto!”
Il paragone con Elena Ferrante è più che mai attuale e calzante.
Quel che certamente accomuna le due esperienze- della Ferrante e di Liberato- è una strategia di marketing impeccabile, tutta basata sul mistero e sull’hype.
Il mondo della musica non è affatto nuovo a questo tipo di operazioni; basti pensare ai Daft Punk, i robot dj più famosi al mondo, alle maschere horror degli Slipknot o alle teste a forma di gigantesco bulbo oculare dei Residents. Essere famosi restando sconosciuti, entrando nell’immaginario del pubblico come icona nel contempo misteriosa e mitologica.
Tutto questo, amplificato dal mondo dei social network, ha avuto un effetto ancor più devastante. Il tam tam mediatico ha favorito una diffusione a macchia d’olio e rapidissima, un buzz di proporzioni gigantesche che costituisce un precedente da studiare e prendere ad esempio.
Era il 13 di febbraio quando su YouTube spuntava il primo video di Nove Maggio, per la regia di Francesco Lettieri, scovato in rete e annunciato il giorno seguente dal periodico Rolling Stone.
Da lì il web si scatenava nel toto nomi.
Ultimo capitolo di questa storia intrigante: il MiAmi festival annuncia il suo primo live a Milano il 26 maggio. Sembra essere la fine di mesi e mesi di supposizioni. Ma l’esibizione avviene a luci spente e, a show finito, i riflettori rivelano sul palco il dj Shablo, i rapper Izi e Priestess e il cantautore Calcutta.
Resta quindi il dubbio e l’attesa di ulteriori mosse. Oltre alla certezza di essere di fronte a un maestro di marketing e intelligenza commerciale.
Con un impeccabile gusto estetico, a giudicare dalla sua bellissima pagina Tumblr, in equilibrio tra napoletanismo e americanismo, Maradona e cannabis, San Gennaro e gangsta.