Mattia Cubeddu è giovanissimo cantautore di Guidonia (Roma). Un musicista, autore dei suoi testi che vive in prima persona la sua musica, regalando grandi emozioni a chi ascolta.
La nostra super inviata Alessandra Paparelli l’ha intervistato per voi.
Sei giovanissimo, appena 18enne. Come hai iniziato ad appassionarti di musica e come è nato il tuo percorso artistico?
Sono cresciuto fin da piccolo con la musica grazie a mio padre che mi ha sempre appoggiato in questa strada. Ho iniziato a suonare la chitarra a casa con papà per poi andare (anche attualmente) a lezione di chitarra blues da Nicola Cantatore, chitarrista de “L’orchestra italiana di Renzo Arbore” ed in passato di Rita Pavone ed altri. Dopo circa due anni sono arrivati i primi live aprendo alla band A-live ed iniziando a prendere esperienza e familiarità con il palcoscenico.
Quali i percorsi e in che contesti hai già suonato?
Ho partecipato al Festival Show 2016 con GeoMag, un duo creato nel Gennaio 2016 con il mio amico Giorgio Tranquilli, arrivando alle finali nazionali a Caorle dove erano presenti personaggi del calibro di Red Ronnie e Mogol.
Sempre con GeoMag ho partecipato a Voci per un sogno 2016, un contest organizzato a Guidonia (la mia città) , ad un evento di beneficenza per Amatrice, alla “Giornata missionaria” organizzata per costruire un ospedale in Benin e suonato al Legend e a Pizzico, due noti locali di Guidonia.
Come inizia la tua carriera da solista?
La carriera da solista inizia insieme ai primi inediti “The Dream” ed “Hold and Go” nati nel settembre 2016.
Nello stesso mese faccio l’audizione per entrare all’Accademia Spettacolo Italia, dove ho lavorato un anno con Massimo Calabrese, Fulvio Tomaino, Elio Cipri, Gianni Marsili, Jacopo Ratini e molti altri addetti ai lavori.
Inizio quindi ad affermarmi suonando in locali come il Tam O’Shanter a Roma, al Teatro Ambra alla Garbatella dove mi sono esibito anche per il contest Bandiera Gialla ed all’evento estivo Lungo il Tevere con l’Accademia.
Utilizzi molto i social?
Si, molto. Inizio a pubblicare video di cover sui canali social (potete seguirmi su Instagram e su Facebook) grazie ai quali varie radio iniziano a contattarmi. Sono stato ospite prima di Icco Radio più volte (una piccola radio locale) e recentemente a Roma di Radio Kaos Italy, eletta miglior web radio nazionale 2016, nella trasmissione Radio Voi.
La visibilità in radio e sui social mi ha permesso di essere contattato da dei locali di Guidonia, Tivoli e Roma. Ho suonato due volte al Dissesto Musicale, il locale più famoso della zona di Guidonia e Tivoli per live music, che collabora anche con Radio Kaos Italy, una volta a giugno ed una ad ottobre.
A settembre ho suonato al Let it beer di Roma, altro noto locale in zona Tiburtina, mentre a novembre al Black Sheep di Tivoli.
Sto anche lavorando al primo disco creando gli arrangiamenti ed iniziando ad andare in studio per registrare.
Quali sono i generi musicali a cui ti ispiri o hai tratto ispirazione e quali i tuoi artisti di riferimento?
Il mio genere è prevalentemente Pop, ma mi affascinano anche il country e le melodie irlandesi. Ascolto qualsiasi genere musicale, da Eminem ad Einaudi, da i Dire Straits ai Pink Floyd e da ciascuno ricavo qualcosa, ma gli artisti che influiscono di più sulla mia musica, quelli che prendo come esempio e cui mi confronto ogni volta sono Ed Sheeran, i Coldplay e Shawn Mendes. Mi piace particolarmente il loro genere, i loro stili, ciò che scrivono e non mi dispiacerebbe affatto arrivare dove sono loro adesso. Viaggio molto e da ogni luogo che visito prendo cultura ed aspetti che mi stupiscono particolarmente e che poi alimentano le mie melodie o alcuni testi.
Parliamo dei talent: palcoscenico o trappola?
È un argomento molto discusso ultimamente. Personalmente, penso che alcuni talent diano una visibilità assurda dando la possibilità all’artista di aumentare esponenzialmente il proprio pubblico. Tuttavia si devono accettare contratti molto rigidi che vincolano l’artista e che potrebbero causare la sua rovina. Abbiamo molti esempi di vincitori dei talent scomparsi dalla circolazione dopo un solo anno. Credo quindi che i talent siano un jolly che ci si possa giocare solo una volta nella vita, quando si è veramente pronti e sicuri del proprio progetto.
Parliamo della musica emergente e della chiave del successo: che rapporto hai con la musica emergente, indipendente?
Per emergere oggi devi prima di tutto piacere al pubblico ed avere un bel seguito. C’è una tendenza a promuovere solo ciò che vende, anche se di minore qualità. Tuttavia, credo che se si è veramente originali, innovativi e con voglia di lavorare, il successo prima o poi arriverà. Si basa tutto sulla fatica, sulla qualità, il lavorare sodo per raggiungere i propri obbiettivi e sulla determinazione. A mio avviso, sono queste le chiavi del successo.
Progettualità future?
Ho appena fatto diverse serate al Dissesto ed al Black Sheep. Il 2 dicembre prossimo suonerò nell’aeroporto di Guidonia per una festa di beneficenza per i bambini del Benin ed il 22 dicembre invece parteciperò al primo concerto di Natale del Liceo Majorana – sempre di Guidonia – dove si esibiranno insieme, tutti i talenti della scuola. Sto continuando inoltre a scrivere pezzi su pezzi e creare nuove idee: presto inizierò ad andare in studio per il mio primo album, “Sun”. Sarà il mio biglietto da visita, quello con cui mi presenterò a tutti attraverso la mia identità musicale, il modo con cui proverò a lasciare qualcosa. Il mio simbolo, che mi accompagna da quando ho iniziato, è ciò che rappresenta al meglio la mia vita e le varie vie che posso percorrere, le varie scelte che mi si presentano davanti. Come appunto proprio il sole ed i suoi raggi. Sto anche frequentando il quinto anno del liceo scientifico quindi quest’anno sarò anche impegnato con gli esami.
Qual è la molla che ti spinge a intraprendere la carriera artistica?
La mia forza sono la mia ragazza, la mia famiglia e i miei amici; senza di loro non riuscirei a trovare la forza per fare tutto.
Vedere le loro reazioni mentre suono è stupendo, incredibile. L’espressione che assumono in viso e come iniziano a tenere il tempo, mi spingono a continuare a scrivere ma soprattutto mi fa pensare che un giorno potrò davvero essere per qualcuno quello che il mio artista preferito è oggi per me.
Cosa consigli a un giovane artista che vuole intraprendere la carriera del musicista?
Gli direi di seguire ciò che si sente dentro, ascoltare i consigli che gli vengono dati, ma non lasciarsi condizionare dagli altri. Impegnarsi molto e credere in quello che fa senza mai abbattersi e soprattutto prendere al volo qualsiasi occasione per suonare e fare esperienza senza dare nulla per scontato